lunedì 27 agosto 2012

Archaic Archives 4 - KRANIOvsURNA "Stairs to Abyss"


KRANIOvsURNA "Stairs to Abyss"

Underground passage
Dead man
Stairs to Abyss
Sacred sleep

Limited edition CDr
Slaughter Production 2004


some old reviews....

KRANIOvsURNA "Stairs to Abyss"
Slaughter Productions è da lungo tempo, al di là di ogni ragionevole dubbio, un punto di riferimento insostituibile per gli amanti della musica estrema di derivazione industriale, sia come distribuzione di lavori altrui, sia come produzione, specialmente quando si parla di nastri e CD autoprodotti. Urna è un progetto che conosco, grazie al CD split con Djinn e al successivo Lares; Kranio invece, pur avendolo già sentito nominare, è nuovo alle mie orecchie. Questo mini CD, della durata di poco meno di mezz’ora, è concettualmente prossimo ai lavori precedentemente citati di Urna: si tratta di una complessa e profondamente cupa manipolazione di suoni provenienti da strumenti assolutamente insospettabili (voce e percussioni a parte, quello che colpisce maggiormente l’immaginazione è sicuramente il mandolino!). I due musicisti si dividono il lavoro equamente: Gianluca Martucci/Urna si occupa delle fonti originarie, Carlo De Vietro/Kranio della manipolazione. Il risultato è molto efficace e agghiacciante: tutto sembra immerso in una nebbia fredda e malata e le lente variazioni tipiche del genere sono coadiuvate da interessanti stratificazioni di suoni; difficilissimo riconoscere gli strumenti che generano i suoni tranne, in alcuni frangenti, la voce; considerato che in ambito dark ambient di novità vere e proprie, tranne rare eccezioni, è sempre più difficile trovarne, direi che questi progetti non hanno molto da invidiare a progetti nordici di ben altra fama e credo che valga decisamente la pena supportarli, magari nella speranza che sia possibile, prima o poi, riuscire a scrollarsi di dosso gli ovvi riferimenti storici e trovare, perché no, una nuova via alla musica industriale più scura e rarefatta.
originally appears on Ver Sacrum

KRANIOvsURNA "Stairs to Abyss"

Che cosa può venir fuori dall'unione degli incubi noise di Kranio e i macabri rituali di Urna? Lo split Stairs to Abyss, uscito per la Slaughter Productions (Atrax Morgue), vede queste due realtà partenopee collaborare assieme sfornando un disco dal sapore scandinavo, quel suono darkambient svedesotto che tanto fa felici i signori della Cold Meat.. essì, l'unione di queste due menti ha fatto venir fuori un disco che nel suono e nelle ambientazioni fa pensare ora a storici acts come i Raison d'être di Peter Andersson o i più recenti Atrium Carceri di Simon Heath.. solo 4 brani per poco meno di mezzora di musica altamente gradevole, evitando così di rischiare con un minutaggio più lungo e concentrandosi quindi su questi 4 brani veramente azzeccati.. se conoscete i gruppi citati, avrete già capito le direzioni prese dai due, e sapete quindi a cosa andate incontro.. voci dall'oltretomba, echi di memorie deformate, viaggi nei sentieri più oscuri dell'anima.. buona la produzione, ma non esaltante, molto bravi, speriamo di risentirli presto assieme.
originally appears on Stillborn Webzine

KRANIOvsURNA "Stairs to Abyss"
La Slaughter Production, famosa etichetta di Atrax Morgue, estremista sonoro di oscura fama (o infamia?) pubblica un nuovo disco di Dark Ambient "melodico", un po' nella vena di Raison D'Etre. Solo 4 pezzi per Kranio e Urna, per 29 minuti appena di oscure e lente dilatazioni: devo ammettere che apprezzo molto questo formato ridotto, che evita eccessi, brani di riempimento inutili e permette di condensare le idee che lo rendono piacevole anche dopo l'ennesimo ascolto.Nulla di nuovo in fondo, strumenti filtrati, spezzoni di canti quasi gregoriani, lugubri con morigeratezza e sobrietà echeggiano nelle catacombe dell'immaginazione, evocando senza opprimere, evitando inserzioni distorte o ritmiche che non siano i classici drones ondeggianti. Il prezzo basso ne rendono l'acquisto consigliato sia ai cultori del Dark Ambient, sia ai semplici fan dell'underground industriale.
originally appears on Zero Magazine

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