mercoledì 16 luglio 2014

URNA "Nemeton" review on Darkroom Magazine


Da queste pagine abbiamo sempre dato molto spazio al lavoro di Urna, il solo-project guidato sin dagli anni '90 da Gianluca Martucci, musicista che lo scorso anno abbiamo apprezzato anche nella gradita riscoperta postuma dell'altro suo vecchio act a nome Sagenhaft. In quindici anni di attività discografica, tra split, cassette e CDr il Nostro è giunto oggi alla sua tredicesima release, ancora una volta pubblicata da un'etichetta sicuramente di spessore (l'inglese Paradigms Recordings, negozio e mailorder specializzato in musica esoterica e sperimentale) ma dal potenziale espositivo limitato, oltre che in una tiratura di soli 100 esemplari. Per questa piccola ma particolare realtà del panorama discografico Gianluca realizza un CDr composto da una sola traccia di circa 35 minuti, racchiuso in una pregiata confezione cartonata con inserto annesso. Coadiuvato per l'occasione da M. Leo (per gli interventi di chitarra acustica e per delle vocals in vero poco percettibili), ma sempre impegnato con una notevole mole di strumenti (fiati, corde e percussioni), Gianluca crea questa lunga ma scorrevole suite che, ancora una volta, ci conduce attraverso un cammino fra il sacro, l'esoterico ed i misteri della spiritualità orientale, stavolta in una più stretta connessione fra la Madre Terra ed i suoi elementi. Un evocativo tema di corde e flauto si libra in una Natura incontaminata prima che, con fare suadente, prenda corpo una fascinosa melodia orientale guidata dall'incedere delle percussioni, sino al suo logico crescendo; un lungo passaggio più riflessivo e mesto accoglie lo sciabordio delle onde e la malinconia che queste si portano dietro, finché le percussioni tornano a dettare il ritmo fra toni quasi sacrali, che spingono i suoni verso lidi più ariosi e intensi. Cresce l'alone di mistero in un frangente dal carattere ossessivo, finché il pizzicare delle corde si conquista lo spazio necessario per avvolgere i sensi: il viaggio è quasi terminato, e la musica si 'spegne' verso un finale placido che apre col cuore sereno a nuovi orizzonti. Aspettando che una delle etichette di maggior peso della scena offra a Gianluca la possibilità che merita, mettendo Urna in condizione di godere di una produzione finalmente degna del suo buon gusto compositivo e di una tiratura che garantisca maggiore visibilità, consigliamo a chi già segue ed apprezza il lavoro dell'act nostrano di non indugiare oltre e di far propria anche questa nuova release.


Written by Roberto Alessandro Filippozzi


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